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Copyright photo Fabrizio Villa
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Poche sono le celebrazioni
in Italia che possono vantare una così grande partecipazione.
La festa, forse
anche per la lunga e particolareggiata tradizione, attira ogni anno non solo i
devoti alla “Santuzza”, così come la chiamano i catanesi, ma anche milioni di
turisti incuriositi dalle celebrazioni che uniscono sacro e profano in una
spettacolare girandola di colori, dolci, luminarie, processioni, canti sacri,
fuochi d’artificio e soprattutto folclore.
Amici di Listen, se
volete trascorrere qualche giorno nella bella Catania, dal 03 al 05 febbraio è sicuramente
il momento giusto perché proprio in questi giorni si respira un’aria diversa. La città è avvolta
in un’atmosfera suggestiva e caratteristica, noi diremmo "imperdibile"!!
E siccome gli
appuntamenti da non perdere sono davvero tanti ecco pronta per voi una piccola
guida che di certo vi aiuterà.
CURIOSITA'
La festa come
dicevamo si svolge dal 03 al 05 febbraio, o forse, sarebbe meglio dire fino alla
mattina del 06 febbraio, in quanto la processione del 05 si prolunga per tutta la notte. Evento
imperdibile la tradizionale “Salita di San Giuliano” che i fedeli percorrono,
trainando il fercolo, praticamente di corsa.
Ma procediamo con
ordine e iniziamo dandovi qualche piccola spiegazione su ciò che vedrete passeggiando
per le vie della città.
La Festa che per
bellezza è paragonabile solo alla Settimana Santa di Siviglia o al Corpus
Domini di Cuzco, in Perù, si caratterizza per le processioni in giro per i quartieri
della città con due carrozze settecentesche e le undici "candelore", ovvero
delle grosse costruzioni in legno, riccamente scolpite e decorate, che
rappresentano le corporazioni di arti e mestieri della città di Catania.
Le “Cannalore” si
possono ammirare, nel loro percorrere
le strade cittadine in lungo e in largo, già 10 giorni prima della Festa,
portate a spalla da gruppi di fedeli in barba al loro peso..dai 400 ai 900
chili!!
L'andatura
necessariamente barcollante delle “Cannalore” è detta in siciliano “'a 'nnacata”.
Durante i giorni della festa, invece, le processioni vedono come protagonista il fercolo, “a Vara”, contenente le reliquie della Santa, muoversi in processione trainato da due grossi cordoni. Sono proprio i cittadini, i devoti, nel loro caratteristico saio bianco, “u saccu”, a trainare la Santa in giro per la città.
Durante i giorni della festa, invece, le processioni vedono come protagonista il fercolo, “a Vara”, contenente le reliquie della Santa, muoversi in processione trainato da due grossi cordoni. Sono proprio i cittadini, i devoti, nel loro caratteristico saio bianco, “u saccu”, a trainare la Santa in giro per la città.
Impossibile non
chiedersi il perché di quell’abito e noi di Listen proviamo a spiegarvelo
affidandoci alla più comune e usata delle motivazioni anche se negli ultimi
anni questa credenza è stata parecchio screditata.
Secondo la leggenda
l’uso del sacco risale al 1126 quando due soldati (forse francesi), Giliberto e
Goselino, riconsegnarono le spoglie della
Santa, trafugate nel 1040 a Costantinopoli, ai cittadini catanesi. Sempre,
secondo la leggenda, il popolo catanese, svegliato durante la notte da uno
scampanio a festa, non perse tempo a cambiarsi d’abito e si riversò in strada
così come si trovava, anche a piedi nudi e in camicia da notte, per accogliere
prima possibile le reliquie finalmente recuperate.
Da qui appunto la
tradizione dell’uso del sacco che ricorda alquanto la camicia da notte.
MOMENTI CLOU:
-Giorno 03. La processione della "luminara". Ha inizio con il corteo
delle undici cannalore e a questo seguono le personalità religiose e le autorità civili
sulle famosissime “carrozze del senato catanese”. In serata gli spettacolari fuochi di artificio a piazza Duomo.
-Giorno 04. I
festeggiamenti iniziano con la Messa dell’Aurora, subito dopo Sant’Agata lascia
la cattedrale per spostarsi tra le vie della città.
-Giorno 05. Il
fercolo percorre via Etnea fino ad arrivare in piazza Cavour qui ha luogo un imperdibile
spettacolo pirotecnico.
Se non avete finito del tutto l'energia allora spostatevi in Via San Giuliano dove avrà luogo la fatidica “Salita di San Giuliano” durante la quale il fercolo viene trascinato correndo dai fedeli.
Infine, per chi ancora ce la fa, alle prime luci dell’alba di giorno 06, il Canto delle Clarisse, le suore di clausura del convento in via Crociferi, darà l'arrivederci al prossimo anno!
Se non avete finito del tutto l'energia allora spostatevi in Via San Giuliano dove avrà luogo la fatidica “Salita di San Giuliano” durante la quale il fercolo viene trascinato correndo dai fedeli.
Infine, per chi ancora ce la fa, alle prime luci dell’alba di giorno 06, il Canto delle Clarisse, le suore di clausura del convento in via Crociferi, darà l'arrivederci al prossimo anno!
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